Novellara, 2 agosto 2018
GIORNO 1: MOMENTO IN CHIESA E PARTENZA
NOVELLARA – RIVALTA: 32 Km
Su strade e carraie dalla campagna al centro città, con colazione a Pratofontana. Sosta in Cattedrale e pranzo ai giardini pubblici. Breve sosta alla Reggia di Rivalta e arrivo al campo base (Sant’Ambrogio, Rivalta) alle ore 17. Merenda con anguria reggiana Igp (buonissima e fresca), doccia, riflessione e preparazione per la cena.
Cerredolo de' coppi, 3 agosto 2018
GIORNO 2: CERREDOLO DE’ COPPI
RIVALTA – CERREDOLO DE’ COPPI: 22 Km
Alle 5 si parte. Da Rivalta a Puianello, dove è prevista la sosta per la colazione. Da Puianello in poi fino a Canossa invece non si scherza perché comincia la salita. Ai piedi del Castello si mangia, si riposano piedi e gambe prima di riprendere la marcia, per arrivare a Cerredolo dei Coppi: è l’ora del tè. L’aria che scende da Monte Tesa rende il posto fresco come non mai. A Cerredolo veniamo accolti con un grande sorriso e tanta cordialità e il sindaco, il signor Fernando Cavandoli, e tutti i paesani sono pronti ad aprire le case per docce deaffaticanti.
Vi alleghiamo un video-diario di questi due primi giorni.
Carpineti, 4 agosto 2018
GIORNO 3: CARPINETI
CERREDOLO DE’ COPPI – CARPINETI: 23 Km
Gli ingredienti chiave della giornata? entusiasmo e voglia di arrivare. Famiglie con nonni ci hanno portati fino al “campo base” per poi rimanere contagiati dai colori e dell’allegria.
Il clima è bello: amicizia e condivisione in un vociare che sa essere garbato e propiziatorio.
Colazione a Casina, pranzo a Pantano e cena a Carpineti.
Toano, 5 agosto 2018
GIORNO 4: TOANO
CARPINETI – TOANO: 22 Km
Quanti slanci di cuore ha sentito la Via Matildica del Volto Santo in questa domenica di pellegrinaggio!
Quelli attraversati sono luoghi di bellezza e gioia, anche di lavoro e affezione alla terra.
Su una fila composta e lunghissima, colorata come una collana dei giorni di festa, raggiungiamo Casa Rondanini e Corneto per il pranzo. Nel pomeriggio arriviamo a Toano, la meta del giorno, e visitiamo quella Pieve semplicemente bella ed eterna.
Camminiamo, camminiamo senza ascoltare la fatica. Domani sveglia presto e partenza verso Fontanaluccia.
Fontanaluccia, 6 agosto 2018
GIORNO 5: FONTANALUCCIA
TOANO – FONTANALUCCIA: 25 Km
Da Toano sulla Via Matildica del Volto Santo fino alle Balze di Malpasso per poi passare sul vecchio ponte di legno che attraversa il Dolo, ma soltanto dopo aver visitato l’oratorio della Madonna dei Prevedelli, luogo adatto a eremiti e pellegrini. Ecco la prima parte del cammino in quello che è l’inizio di un nuovo giorno. A Cadignano la lunga fila dei pellegrini (che la gente del posto aspetta e segue) attraversa un ponte a schiena d’asino talmente attraente da invitare a scendere verso il torrente, togliere gli scarponi e immergere i piedi nelle acque fresche come ghiaccioli (alla menta).
Si pranza sotto il campanile di Morsiano, si passa sulla parte modenese della Via Matildica del Volto Santo fino alla diga di Fontanaluccia e alla struttura sportiva “Palaprandi” che ospita il gruppo per la notte.
È qui che la logistica del pellegrinaggio ha allestito il nuovo campo: 14 persone (con 8 mezzi) che ogni giorno montano e smontano tutto ciò che serve per continuare il cammino. Una carovana allegra che a zig zag si sposta sull’Appennino. Sembra il circo Barnum. Il loro capo e anfitrione è Federico Taschini.
Castelnuovo Garfagnana, 7 agosto 2018
GIORNO 6: CASTELNUOVO GARFAGNANA
FONTANALUCCIA – CASTELNUOVO GARFAGNANA: 26,3 Km
“La paura è un vento di tempesta che abita la vita rendendola difficile. Ma bisogna affrontarla e per farlo serve l’aiuto di qualcuno”
Quello di oggi è stato il tratto più lungo del pellegrinaggio. Nella sua intimità e riservatezza ci ha portati oltre il valico, in terra toscana.
Da Roncadello di Sopra all’oratorio di San Geminiano, fino a San Pellegrino in Alpe dove nel Santuario don Giordano Goccini ha celebrato la Santa messa impreziosita dalla musica suonata e cantata da noi ragazzi.
A San Pellegrino siamo accolti e poi guidati dal presidente Ottavio e dal segretario Luciano del Cai di Castelnuovo Garfagnana. È grazie al loro aiuto che si scende a Chiozza, dove ci si ferma per una beve sosta ed evitare qualche goccia di sana pioggia. Si attraversa poi il ponte medievale dei molini (che con la sua schiena scavalca il fiume Esarulo) arrivando a Castiglione, dopo un cammino che dà valore alle presenze e soprattutto le assenze.
Doccia, breve riflessione, cena e tutti a ricaricarci!
Barga, 8 agosto 2018
GIORNO 7: BARGA
CASTELNUOVO GARFAGNANA – BARGA: 23 Km
“Sono qui per guardare la bellezza delle cose semplici con gli occhi e la spontaneità di un bambino: il soffiare del vento, i colori dell’alba, lo sguardo dell’altro”.
“Sto scavando dentro di me: scopro e scovo valori e gioie”.
Il diario di bordo oggi inizia con due frasi condivise da alcune ragazze.
Da oggi si scende sul tratto della Via Matildica del Volto Santo che attraversa la Garfagnana. Da Castiglione a Barga, passando per Castelnuovo è un camminare rilassato, quasi dinoccolato, tra le case di sasso, i vicoli lastricati, campi coltivati, boschi, ponti, castelli e chiese, sempre bellissime e promettenti.
E mentre la notte si fa strada in una Barga vestita a festa e vociante, rimaniamo seduti a terra nel cortile della chiesa del Sacro Cuore; cantando a squarcia gola canzoni vecchie e nuove che trasmettono allegria e voglia di vivere. Note e parole che tonificano il cuore e riposano le gambe mentre c’è chi pensa al bucato.
A domani.
Borgo a Mozzano, 9 agosto 2018
GIORNO 8: BORGO A MOZZANO
BARGA – BORGO A MOZZANO: 26,3 Km
“Siete i ragazzi della pianura, quelli che a piedi raggiungono Lucca, di cui tanto si parla?”.
Bella giornata quella che ora va finendo, mentre a Valdottavo tutti ci prepariamo per andare a dormire sotto un cielo di stelle, tra il canto delle cicale e il profumo dell’alloro. Un buon cammino dal verde colle di Barga a Loppia, con la sua Pieve, e poi a Piano di Coreglia dove don Giordano si è incontrato con don Giuseppe, il parroco di Ghivizzano. Una festa. Un saluto in amicizia e simpatia con tutti noi intorno. Oltre la località Rocca, dopo aver scollinato a 450 m di altitudine, c’è stata quella che si ricorderà – nei secoli dei secoli – come la famosa invasione dei pellegrini a Borgo a Mozzano (del tutto simile a quella degli orsi in Sicilia, di Buzzati). Il ponte della Maddalena (detto ponte del diavolo), è stato rivestito in ogni suo centimetro dalle sagome colorate e belle di 170 ragazzi venuti a piedi da lontano. La gente ci ha accolti con meraviglia, uscendo per strada e facendo oh! come i bambini. “ Mamma mia è impressionante!”, “Ma dove andate?”, “Da dove venite?”, “Siete i ragazzi della pianura, quelli che a piedi raggiungono Lucca, di cui tanto si parla?”.
Nella storia di Mozzano e del suo ponte non si trova alcuna traccia di “voci di benvenuto” altrettanto festose e stupite.
La meta si avvicina sempre di più!
Lucca, 10 agosto 2018
GIORNO 9: LUCCA

BORGO A MOZZANO – LUCCA: 17,7 Km
“Quante cose di voi sono morte in questi giorni? A quante richieste non avete avuto risposta? Ma quante cose nuove avete trovato e a quante nuove domande avete dato risposte?
Anche se ha dell’incredibile bisogna morire per tornare a vivere, per fare nascere quello che davvero ognuno è.”
Siamo arrivati. Tutto è finito: salite, discese, notti all’addiaccio, acqua fredda, panni da insaponare, bucato da stendere, posate da lavare e bicchieri da portare sempre con sé (per dirne alcune). Ma la fine del cammino in realtà non è una fine. La fine è un inizio. Domani partiremo alla volta di Roma dove incontreremo il papa (all’evento “siamo qui”): questo ultimo tratto lo affronteremo comodamente seduti su un pullman.
Ma torniamo ad oggi, alle dieci del mattino quando, dopo la partenza da Borgo a Mozzano molto prima dell’alba (erano le 5), siamo entrati da Porta Sant’Anna nella bellissima città di #Lucca. Il momento è stato emozionante: saltelli di felicità hanno intonato dei canti, contagiando tutti. Questo ingresso trionfale è meritato e giusto. Il percorso è stato lungo (222,2 km complessivi) e faticoso (per dislivello in positivo e negativo) ma ci siamo riusciti ed anche molto bene (nessun disperso).
“Quante cose di voi sono morte in questi giorni? A quante richieste non avete avuto risposta? – ci chiede don Giordano nel corso della Santa Messa celebrata in Duomo -. Ma quante cose nuove avete trovato e a quante nuove domande avete dato risposte? Anche se ha dell’incredibile bisogna morire per tornare a vivere, per fare nascere quello che davvero ognuno è.”
In Duomo ci siamo fermati ai piedi di quel Volto Santo a cui è dedicata la Via Matildica, ma prima di farlo ci siamo persi in un momento rinfrescante nella splendida fontana di Lorenzo Nottolini.
Roma, 11 e 12 agosto 2018