
Avvento 2021
Preghiera in famiglia
Seconda settimana: Misteri della Luce
Lunedì 6 dicembre
Primo mistero della Luce:
Gesù viene battezzato
«Gesù venne al Giordano per essere battezzato da Giovanni […]. E una voce dal cielo disse: questo è il mio Figlio, l’amato, nel quale mi sono compiaciuto» (Mc 1, 9-11).
Impariamo che mamma e papà hanno chiesto il nostro battesimo e siamo Figli amati di Dio:
I genitori partecipano al progetto di Dio sognando il proprio figlio. […] Non è possibile una famiglia senza il sogno. Quando in una famiglia si perde la capacità di sognare, i bambini non crescono e l’amore non cresce, la vita si spegne. All’interno di questo sogno, per una coppia di coniugi cristiani, appare necessariamente il Battesimo. I genitori lo preparano con la loro preghiera, affidando il figlio a Gesù già prima della sua nascita (cf AL 169).
Proposta: scegliamo un punto visibile della casa in cui lasciare una ciotola con un po’ di ACQUA, simbolo del nostro BATTESIMO di cui possiamo andare a ricercare la data e della PUREZZA dell’Amore che ci ha generato.
Martedì 7 dicembre
Secondo mistero della Luce:
Primo miracolo di Gesù, alle nozze di Cana
Si festeggiava un matrimonio a Cana di Galilea e lì c’erano Gesù e sua Madre. Non appena finì il vino, Maria disse a Gesù: “Non hanno vino.” Gesù gli rispose: “Che cosa ho a che fare io con questo? Non è ancora giunta la mia ora.” Ma sua madre disse ai servi: “Fate quello che
vi dirà.” Così Gesù cominciò i suoi segni, manifestò la sua gloria, e crebbe la fede dei suoi discepoli in Lui (Gv 2, 1-5. 11).
Impariamo il valore del matrimonio:
Nella loro unione di amore gli sposi sperimentano la bellezza della paternità e della maternità; condividono i progetti e le fatiche, i desideri e le preoccupazioni; imparano la cura reciproca e il perdono vicendevole. (…) La gioia per la vita che nasce e la cura amorevole di tutti i membri, dai piccoli agli anziani, sono alcuni dei frutti che rendono unica e insostituibile la famiglia
(AL 73-88).
Proposta: scegliamo un punto visibile della casa in cui lasciare un vaso con FIORI freschi, simbolo di FESTA, di vivacità, di GRATUITA’ al prossimo. Pensiamo se c’è qualcuno a cui potremmo mandare dei fiori per far sentire la nostra vicinanza in questo tempo di Attesa, prendendocene CURA.
Mercoledì 8 dicembre
Terzo mistero della Luce:
Gesù annuncia il regno di Dio e chiama alla conversione
Gesù andò in Galilea a predicare la buona notizia del Regno di Dio. Diceva: “Il tempo è giunto e il regno di Dio è ormai vicino. Convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1, 14-15).
Impariamo che anche le famiglie annunciano che Dio ci ama:
«Con la testimonianza, e anche con la parola, le famiglie parlano di Gesù agli altri, trasmettono la fede, risvegliano il desiderio di Dio, e mostrano la bellezza del Vangelo e dello stile di vita che ci propone. Così i coniugi cristiani dipingono il grigio dello spazio pubblico riempiendolo con i colori della fraternità, della sensibilità sociale, della difesa delle persone fragili, della fede luminosa, della speranza attiva. La loro fecondità si allarga e si traduce in mille modi di rendere presente l’amore di Dio nella società» (AL 184).
Proposta: scegliamo un punto visibile della casa in cui lasciare una CANDELA accesa, simbolo di quella LUCE che può diradare la nebbia. Prendiamoci un po’ di tempo per fare memoria di quelle persone che ci hanno aiutato a FARE LUCE in quei momenti in cui ci sentivamo abbandonati e senza speranza.
Giovedì 9 dicembre
Quarto mistero della Luce:
La trasfigurazione di Gesù
E, mentre pregava, fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto divenne luminoso come il sole, e le sue vesti bianche come la luce. E una voce dalle nuvole disse: questo è il mio Figlio, l’Amato, il mio eletto, ascoltatelo (Lc 9, 29. 35).
Impariamo che è necessario che esprimiamo il nostro amore tra genitori e figli:
«L’incontro educativo tra genitori e figli può essere facilitato o compromesso dalle tecnologie della comunicazione e del divertimento, sempre più sofisticate. Quando sono ben utilizzate possono essere utili per collegare i membri della famiglia malgrado la distanza. (…) Deve però essere chiaro che non sostituiscono né rimpiazzano la necessità del dialogo più personale e profondo che richiede il contatto fisico, o almeno, la voce dell’altra persona» (AL 278).
Proposta: scegliamo un punto visibile della casa in cui lasciare una Bibbia aperta su questo Vangelo. Sollecitiamoci a leggere queste poche righe più volte nella giornata, alla ricerca di quel dialogo con DIO, principale interlocutore in grado di restituirci un’identità di FIGLI AMATI, VOLUTI, DESIDERATI COSI’ COME SIAMO.
Venerdì 10 dicembre
Quinto mistero della Luce:
L’istituzione dell’Eucaristia
Durante la cena Gesù prese del pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”. Poi prese un calice, rese grazie, lo offrì ai discepoli dicendo: “Bevetene tutti, è il mio sangue, il sangue dell’Alleanza (Mt 26, 26-28).
Impariamo che è bello condividere l’Eucaristia in famiglia:
La casa di una famiglia può essere sede dell’Eucaristia, della presenza di Cristo seduto alla stessa tavola. «La famiglia è chiamata a condividere la preghiera quotidiana, la lettura della Parola di Dio e la comunione eucaristica per far crescere l’amore e convertirsi sempre più in tempio dove abita lo Spirito» (AL 29).
Proposta: per questa giornata, scegliamo di apparecchiare la tavola con un PIATTO IN PIU’ ad ogni pasto, segno tangibile della condivisione dell’Eucarestia con il Signore. Cerchiamo di fare spazio, non chiuderci, rimanere in ascolto di quelle richieste di aiuto o di vicinanza che incontriamo lungo il nostro percorso, trovando il coraggio di dire SI’ senza tirarci indietro.
Sabato 11 dicembre
Ci prepariamo alla Messa con il Vangelo di domani:
Dal vangelo secondo Luca (3,10-18)
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: “Che cosa dobbiamo fare?”. Rispondeva: “Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto”.
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: “Maestro, che dobbiamo fare?”. Ed egli disse loro: “Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato”. Lo interrogavano anche alcuni soldati; “E noi che dobbiamo fare?”. Rispose: “Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe”. Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile”. Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella.
Proposta: scegliamo un punto visibile della casa in cui lasciare la CULLA del PRESEPE, simbolo della Vita attesa, quella Vita che ci restituisce un senso per le fatiche quotidiane e ci dona un’identità di madri e padri di figli di carne o di cuore (che ci hanno scelto come figure di riferimento).
Concludiamo con il Padre Nostro e la preghiera:
O Dio, grande nell’amore, che conduci gli umili alla luce gloriosa del tuo regno, donaci di raddrizzare i sentieri e di appianare la via per accogliere con fede la venuta del nostro Salvatore, Gesù Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.
Amen