
Preghiera per la famiglia
Anche quest’anno offriamo un piccolo sussidio per la preghiera nel tempo di Avvento. Proponiamo di riscoprire la preghiera del Rosario, recitandone una decina ogni sera. Lo scegliamo per la sua semplicità: i nostri padri (e le nostre madri) hanno trovato in questa preghiera un grande alimento per la loro fede.
La preghiera ripetitiva funziona come una nenia, un mantra… non vuole riempire e appesantire i nostri cuori, ma svuotarli, liberarli dalle stanchezze e riportarli all’essenziale: la fiducia nel Dio della Vita.
San Giovanni Paolo II ha aggiunto ai tre gruppi di misteri (della Gioia, del Dolore e della Gloria) i misteri della Luce. Ne reciteremo un gruppo ogni settimana, lasciandoci condurre da alcuni stralci dell’Amoris Laetitia, (AL) l’esortazione che Papa Francesco ha offerto alle famiglie nel 2016.
È bene trovare un momento adatto, creare uno spazio accogliente con una candela, un fiore… e coinvolgere i piccoli in base alle loro possibilità.
Si comincia con il segno della croce. Poi si legge il mistero del giorno e la breve riflessione.
- Padre Nostro
- dieci Ave Maria, recitate a cori alterni
- Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Al termine un adulto conclude con una preghiera spontanea, accogliendo la domanda finale che riguarda soprattutto i genitori.
Proponiamo un mistero ogni giorno, dal lunedì al venerdì, con una riflessione e un piccolo impegno.
Al sabato ci prepareremo alla celebrazione domenicale con la lettura del Vangelo.
Alla domenica una preghiera al pranzo, soprattutto se è possibile radunare la famiglia un po’ allargata.
Buon Avvento e buon Natale a tutti.
Lunedì 29 novembre
Primo mistero della Gioia:
L’Annuncio dell’Angelo a Maria
L’angelo Gabriele fu mandato da Dio a una giovane, Maria, che era fidanzata con Giuseppe. L’Angelo le disse: “Rallegrati Maria, Dio è con te, Egli ti ama molto. Avrai un figlio, che chiamerai Gesù. Sarà grande e lo chiameranno Figlio dell’Altissimo” (Lc 1).
Scopriamo che Dio stesso è famiglia:
Il Dio Trinità è comunione d’amore, e la famiglia è il suo riflesso vivente. Il nostro Dio, nel suo mistero più intimo, non è solitudine, bensì una famiglia, dato che ha in sé paternità, filiazione e l’essenza della famiglia che è l’amore (AL 11).
* In quali momenti nella storia della nostra famiglia, abbiamo sentito che Dio cammina con noi?
Martedì 30 novembre
Secondo mistero della Gioia
Maria visita la famiglia di Elisabetta
Maria andò a trovare sua cugina Elisabetta e suo marito Zaccaria. Elisabetta era incinta e, ispirata dallo Spirito Santo, disse a Maria: “Tu sei benedetta tra le donne e anche il bambino che porti in grembo è benedetto”. Lei rispose: “Lodo il Signore che in me compie meraviglie”
Scopriamo che in famiglia la gioia si condivide:
Quando una persona che ama può fare del bene a un altro, o quando vede che all’altro le cose vanno bene, lo vive con gioia e in quel modo dà gloria a Dio, perché «Dio ama chi dona con gioia». La famiglia dev’essere sempre il luogo in cui chiunque faccia qualcosa di buono nella vita, sa che lì lo festeggeranno insieme a lui (AL 110).
* Attraverso quali persone e situazioni Gesù viene a visitare la nostra famiglia?
Mercoledì 1° dicembre
Terzo mistero della Gioia
Gesù nasce a Betlemme
Maria e Giuseppe partirono per Betlemme. Lì nacque Gesù, lo avvolsero in fasce e lo deposero in una mangiatoia perché non c’era posto per loro nella locanda. C’erano alcuni pastori ai quali apparve un angelo e disse loro: “Vi annuncio una grande gioia: è nato il Salvatore, il Figlio di Dio”. E i pastori andarono ad adorarlo (Lc 2, 4-11).
Scopriamo che nella famiglia i figli sono amati gratuitamente:
I figli sono un dono. Ciascuno è unico e irripetibile. Un figlio lo si ama perché è figlio: non perché è bello, o perché è così o cosà; no, perché è figlio! Non perché la pensa come me, o incarna i miei desideri. Un figlio è un figlio! L’amore dei genitori è strumento dell’amore di Dio Padre che attende con tenerezza la nascita di ogni bambino, lo accetta senza condizioni e lo accoglie gratuitamente» (AL170).
* Che cosa abbiamo provato quando abbiamo saputo che saremmo diventati genitori?
Com’è stata la nascita dei nostri figli?
Giovedì 2 dicembre
Quarto mistero della Gioia:
Maria e Giuseppe portano Gesù al Tempio.
Maria e Giuseppe, come indicava la Legge, andarono al tempio per ringraziare per la nascita di Gesù.
Lì incontrarono due anziani, Anna e Simeone che amavano molto Dio e furono felici di conoscere Gesù, il Salvatore (cf Lc 2, 22. 28. 36-38).
Scopriamo che ogni famiglia è parte della società e della Chiesa:
«La famiglia è il primo luogo in cui si deve suscitare il sentimento del mondo e della società come “ambiente familiare”, è un’educazione al saper “abitare”, oltre i limiti della propria casa. Nel contesto familiare si insegna a recuperare la prossimità, il prendersi cura, il saluto. Lì si rompe il primo cerchio del mortale egoismo per riconoscere che viviamo insieme ad altri, con altri, che sono degni, del nostro affetto» (AL 276).
* Quali comunità sono importanti per la nostra famiglia?
Con quali condividiamo la nostra vita?
Da quali ci sentiamo arricchiti?
Venerdì 3 dicembre
Quinto mistero della Gioia:
Maria e Giuseppe ritrovano Gesù nel Tempio
Quando Gesù aveva 12 anni, andò con i suoi genitori a Gerusalemme. Giuseppe e Maria tornarono, ma Gesù rimase a Gerusalemme senza che i suoi genitori se ne accorgessero. Lo cercarono per tre giorni e, quando lo ritrovarono, sua madre gli disse: “Figlio, perché mi hai fatto questo?” Gesù le rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che devo occuparmi delle cose di mio Padre?” (Lc 2, 41-49).
Scopriamo come i genitori si prendono cura dei loro figli e rispettano la loro libertà.
«Non si può avere un controllo di tutte le situazioni in cui un figlio potrebbe trovarsi a passare. Se un genitore è ossessionato di controllare tutti i suoi movimenti non lo preparerà ad affrontare le sfide. Quello che interessa principalmente è generare nel figlio, con molto amore, processi di maturazione della sua libertà, di preparazione, di crescita integrale, di coltivazione dell’autentica autonomia. Solo così quel figlio avrà in sé stesso gli elementi di cui ha bisogno per sapersi difendere e per agire con intelligenza e accortezza in circostanze difficili» (AL 261).
* Come viviamo la crescita nella libertà dei nostri figli?
Sabato 4 dicembre
Ci prepariamo alla Messa leggendo il Vangelo di domani:
Dal vangelo secondo Luca (3,1-6)
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».
Ciascuno può condividere una parola o frase del Vangelo che trova significativa.
Possiamo ricordare le persone che ci stanno a cuore e dire una preghiera per loro.
Concludiamo con il Padre Nostro e un adulto recita questa preghiera:
O Dio, grande nell’amore,
che conduci gli umili alla luce gloriosa del tuo regno,
donaci di raddrizzare i sentieri e di appianare la via
per accogliere con fede la venuta del nostro Salvatore,
Gesù Cristo tuo Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli
Amen