Cara Chiesa,
ma lo sai che sei piuttosto rigida?
Interrogandoci sul motivo per cui ci risulta difficile identificarci come appartenenti alla tua comunità ci siamo resi conto che, nonostante la società moderna diventi ogni giorno più complessa e dinamica, tu sei rimasta parecchio indietro. Come puoi pretendere di parlare a noi giovani, che più di tutti siamo cresciuti in questo mondo pieno di sfumature, se gli unici colori che conosci sono il bianco e il nero? E come puoi pensare di analizzare e giudicare una realtà in continua evoluzione e sempre nuova basando il tuo pensiero su idee risalenti a millenni addietro? Idee che, nel migliore dei casi, erano giuste per il loro tempo? Di sicuro non bastano 10 minuti di omelia all’interno di una celebrazione pressoché immutata dall’alba dei tempi per attualizzare un’intera dottrina.
La verità, cara Chiesa, è che abbiamo l’impressione che tu confonda l’avversione al cambiamento con la coerenza e la vecchiaia con la saggezza. È arduo conciliare la nostra coscienza di giovani cittadini del mondo con la tua ristrettezza di vedute… perché l’amore omosessuale rappresenta un così grave problema per te? Perché continui a sostenere cose inequivocabilmente confutate dalla scienza? E perché all’interno del tuo ordinamento non prevedi per le donne le stesse possibilità previste per gli uomini? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che ci fanno riflettere, ma non fraintenderci: non pensiamo solo male di te. Hai compiuto e compi tuttora molte azioni virtuose, sei sempre pronta a sostenere il più debole, e non esiti mai a spezzare una lancia in favore della tolleranza e della pace tra i popoli. Tutto ciò ci rende fieri e orgogliosi di far parte del tuo mondo, anche se non sempre le tue opinioni rispecchiano le nostre.
Ma se vuoi che risulti efficace e trasversale, questo tuo insegnamento positivo deve essere inserito in un contesto più flessibile e aperto ai quotidiani mutamenti sociali che caratterizzano la nostra epoca. Ciò che vorremo dirti, cara Chiesa, è che non c’è vergogna nel rivalutare le proprie posizioni, e che anzi, a volte è l’unica strada possibile. “Solo gli stolti non cambiano mai idea”, prendendo in prestito le parole di qualcuno più saggio di noi.
E anche se così facendo ci sembra di tornare sui nostri passi, in realtà stiamo camminando in avanti. Non abbiamo dubbi che tu abbia la sensibilità e l’intelligenza necessarie per capirlo e per operare questo cambiamento sempre più indispensabile, perché ce le hai mostrate in più occasioni.
E quando ciò infine avverrà, e i tuoi occhi saranno finalmente in grado di distinguere ogni sfumatura di colore sulla grande tela del genere umano, stai pur certa che noi saremo in ascolto.